domenica 24 marzo 2024

Sprezzatura è un ritmo morale, è la musica di una grazia interiore; è il tempo, vorrei dire, nel quale si manifesta la compiuta libertà di un destino, inflessibilmente misurata, tuttavia, su un'ascesi coperta. Due versi la racchiudono, come un astuccio l'anello: <Con lieve cuore, con lievi mani, la vita prendere, la vita lasciare>.

Cristina Campo

venerdì 22 marzo 2024

L’età mi fa splendente

Nel mio grembo raccolgo la valle.

Meridel LeSueur, Riti di una crescita antica

lunedì 18 marzo 2024

 


Diane  Arbus

sabato 16 marzo 2024

I vortici! I vortici! Vecchi volti arroccati, guardate avanti: cose pensate per troppo tempo non possono essere più pensate.

William Butler Yeats 

giovedì 14 marzo 2024

Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada. Alla mia non può imputarsi alcuna di quelle imprudenze che più tardi l’hanno infranta: sino a che ho agito nella direzione ch’essa mi indicava, sono stato saggio.

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

martedì 12 marzo 2024

fate salvi questi muri

dove a lungo ho steso

il nulla incolore, attingendo dal greto secco
e dall'ansa del fiume;
fate salve le grate del sole della stanza,
barcollanti,
vecchie materne stagioni
e tenete cari i gradini,
le graniglie come granaglie
per i pasti scarsi della solitudine
e le ombre della camera a nord,
conservatele per i fantasmi da delicati occhi
a cerniera;
fate salva la fioritura che spia bianca
dalla cucina, le noci dei giochi
che rotolano nella piazza vicina,
i cento venti della nostalgia
che s'infilano sotto le porte
come lettere senza il vostro nome;

e fate salva questa casa
tutta deposito di mele,
archivio di ricordi discordi,
spiaggiate balene del bene
salvezze temporanee
tirate a braccia fuori dai giorni
come zuppe reti.



lunedì 11 marzo 2024

Sto nello sfregio della notte.

Senza intesa. Senza accollarmi il fagotto e

salvarlo. Oggi non salvo. Sono io la bufera

che rovina. Sono la spina, il buco, l’inciampo.

Sono io l’innesto sbagliato che darà un frutticino

sgorbio. Sono il relitto il rifiuto, la cosa rotta

l’urlo incenerito, la cappa che fa fumo. Sono io.

Mariangela Gualtieri